La Gestalt Therapy utilizza le polarità come principio e tecnica di esplorazione psicologica.

All’interno di questa concezione tutto è duale, tutto ha dei poli opposti, identici in natura ma diversi in grado. In tal senso, per comprendere qualcosa è necessario conoscere il suo contrario, come se nulla esistesse, nella nostra realtà, senza la sua controparte. Per questo diventa più facile per capire cosa è “caldo”, quando possiamo confrontare quello stato con il suo opposto “freddo”. Qual qualcosa che li differenzia parla anche di ciò che li accomuna, in questo caso, la temperatura. Caldo e freddo, intesi come polarità, divengono identici per natura ma diversi per grado.

Vediamo un esempio di lavoro con le “Polarità”.

Una paziente, che chiameremo Giada, inizia a parlarmi di quando, da bambina, guardandosi allo specchio si divertiva a cercare delle espressioni del viso gradevoli, rimanendo infastidita, però, quando notava che la sua faccia appariva arrabbiata, forse proprio come reazione al non riuscire sempre nell’intento. Giada, tornando a cercare il suo sorriso nello specchio, reprimeva quella parte sgradevole di sé stessa. Questa mancanza di accettazione della rabbia di fronte alla frustrazione, come spesso accade, avveniva anche nella sua famiglia che disapprovava questo tipo di emozioni, perché negative.

Da lei ci si aspettava che fosse una brava ragazza, ossia che non causasse problemi, e che fosse “perfetta”.

Giada nella sua vita adulta ha continuato a indossare quel ruolo di “brava ragazza”, simpatica, amata del vicinato, l’amica che chiamavano quando qualcuno ha bisogno di aiuto, quella che non dice mai di “no” al lavoro… fin quando questo ruolo ha cominciato a pesarle, causandole, finalmente, dei problemi. Quando è venuta da me, soffriva perché sentiva di non riuscire a stabilire dei limiti, soprattutto nel suo lavoro e con il suo partner, provava molta ansia e non ce la faceva più.

Le ho proposto un lavoro sulle polarità, per aiutarla a permettersi di esplorare quella parte di lei che vedeva come “la sua parte oscura” e che invece, secondo me, nascondeva solo una luce che portava dentro. Quella rabbia, vista come come egoista e da evitare, era solo mal giudicata e non associata ai poteri positivi, di cui è portatrice. La rabbia, infatti, è una forza motrice utile nel posizionare i propri limiti, opponendosi alla forza altrui, e capace di creare quegli spazi in cui prendersi cura di sé e delle proprie modalità di sentirsi rispettata dagli altri. Per Giada, la polarità opposta di una brava ragazza era solo “quella che si arrabbia“, quella cattiva, quella sgradevole. Grazie a questo lavoro, Giada ha capito che non far piacere all’altro significava permettersi di piacersi e di accettare le proprie emozioni perché indici di necessità esistenziali.

Da quando iniziò a occuparsi di sé prioritariamente, l’ansia scomparve e migliorarono anche i rapporti di coppia e di lavoro.

 

In cosa l’esplorazione della Polarità, secondo la terapia gestaltica, è di aiuto.

L’obiettivo di lavorare con le polarità è riuscire a raggiungere l’integrazione nel tutto, di quelle parti, spesso emarginate da un giudizio emesso nel passato e preso per assoluto e immutabile.

Come nel caso di Giada, è naturale sentirsi apprezzata e lo è anche porre dei limiti e, per questo, è necessario avere a disposizione e aver validato quelle parti interne, del carattere, che possono sorridere e accogliere, e che possono arrabbiarsi, e porre dei limiti. Se, internamente, non ti permetti di essere in disaccordo o di arrabbiarti e ti colpevolizzi nell’esserlo, come potrai riuscire a chiedere un aumento di stipendio? Come farai a dire ai tuoi colleghi che vuoi andartene, quando il tuo orario di lavoro è terminato?

Certo, le polarità, essendo opposte, sono dissonanti e conflittuali per cui, per risparmio energetico, tendiamo a voler risolvere il problema, trovare la risposta giusta ed eliminare malessere, disagio, ansia, le rimuginazioni e pensieri ossessivi. Questo avviene quando, dei due pensieri presenti contemporaneamente dentro di noi e diametralmente opposti, tendiamo a preferirne uno. In questi casi, ci identifichiamo con quella parte, associandola al bene, al giusto, al buono e al sensato, e colpevolizziamo l’altra, magari proiettandola sull’esterno, visto come ingiusto, cattivo, sbagliato e insensato. Quindi Giada, identificandosi con il suo lato da “brava ragazza”, portava comunque in sé anche l’altro lato che però non poteva assumere perché non lo riconosceva come suo o come possibile, e  quindi lo rinnegava.

Il fraintendimento è dovuto al fatto che le polarità non sono un problema da risolvere, da aggiustare, sono piuttosto degli ingredienti, la cui bontà dipende dal nostro appetito. Meglio il sale o lo zucchero? Il lavoro di riconoscimento, accettazione e messa in gioco delle polarità, diviene possibile sospendendo il giudizio sulle parti rinnegate e colpevolizzate, in modo da farle venire fuori, in maniera meno spaventosa. Certo il sale è salato e lo zucchero è dolce, ma questo non è un problema. Attraverso l’espressività, ossia dando corpo e voce alle polarità, diviene possibile rappresentare pensieri, impulsi, emozioni e sensazioni contrastanti associate a stati opposti e complementari, per poi integrarli attraverso un lavoro psicologico specifico.

Esistono differenti approcci psicologici che utilizzano le polarità. Le differenti esperienze, proposte da Psychopop, uniscono la Gestalt Therapy  ad alcuni concetti psicodinamici junghiani, col fine di:

  • Prendere contatto con il tipo di polarità psicologiche maggiormente presenti nel qui e ora della nostra personalità.
  • Attivare il proprio stato psicofisico, dando forma alle sensazioni ed emozioni connesse con le diverse polarità.
  • Far interagire le polarità all’interno di una contrapposizione non violenta, in modo che ognuna mostri le sue modalità funzionali, di proteggere e valorizzare la persona, e quelle disfunzionali.
  • Integrare queste diverse forme di coscienza attraverso la creazione di nuove possibilità di scelta e di risposta alternative alle precedenti.
  • Aumentare la possibilità di prendere decisioni più consapevoli e responsabili e quindi esercitare una maggiore auto-regolazione del proprio comportamento.

Un esempio sono i WORKSHOP SULLE POLARITA’ ARCHETIPICHE ZODIACALI organizzati  in collaborazione con l’astrologo Marco Crivellaro, in cui segni e pianeti opposti, a livello astrologico, vengono utilizzati per aiutare i partecipanti a lavorare sui sei opposti astrologici e sulle loro specifiche posizioni esistenziali:

  • Ariete – Bilancia:                     “Io esisto” vs “Io equilibrio”
  • Toro – Scorpione:                   “Io ho” vs. “Io muoio e rinasco”
  • Gemelli – Sagittario:               “Io so” vs. “Io comprendo”
  • Cancro – Capricorno:             “Io domino” vs. “Io compio”
  • Leone – Acquario:                   “Io sono” vs. “Io trasfiguro”
  • Vergine – Pesci:                       “Io differenzio” vs. “Io trascendo”

Ogni dimensione, che qui appare estremamente sintetizzata, viene spiegata e approfondita in modo da poterne cogliere con semplicità e chiarezza tutti gli elementi in gioco. I workshop sono di gruppo e hanno una durata di 3 ore. Non è necessario appartenere a un segno specifico, in quanto il presupposto è che ognuno è portatore di infinite polarità. Le polarità zodiacali si rivelano come perfetti attivatori di apprendimento, per via della loro struttura chiara e coerente, che facilita il dialogo tra le parti e una loro messa in discussione seria e giocosa al tempo stesso.

 

Vuoi partecipare ad un workshop di Astrodramma sulle polarità ?  

Contattami pure, inserirò il tuo nominativo all’interno della mailing list per la diffusione dei prossimi appuntamenti. Domenica 28 maggio 2023 abbiamo approfondito le polarità Ariete – Bilancia, il prossimo appuntamento riguarderà il confronto Toro – Scorpione.

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