Il corpo e la mente rappresentano gli strumenti principali attraverso cui ci rappresentiamo, ci esprimiamo e agiamo nella realtà. Queste due modalità differenti di dare forma alle cose, attraverso la materia fisica del corpo e attraverso l’astrazione metafisica del pensiero, sono interconnesse più di quanto comunemente si è portati a pensare. Il linguaggio, in fin dei conti, è il corpo del pensiero. Esistono numerosi studi che dimostrano come le parole che usiamo influenzino le nostre percezioni. Lo stesso avviene con il corpo che, attraverso le sue potenzialità specie specifiche, determina cosa riesce a percepire e cosa no, come nel caso degli ultrasuoni.

Secondo quest’ottica la salute fisica, l’interazione efficace con l’ambiente e lo sviluppo personale, riguardano tanto l’espansione dei propri limiti fisici quanto l’adeguatezza delle proprie risorse mentali ed emotive nel rispondere ai propri bisogni e alle esigenze dei nostri tempi. D’altronde, fin dall’infanzia siamo stati spinti ad affrontare dei percorsi di crescita orientati al raggiungimento di una certa maturità e autonomia fisica e mentale.

Mens sana in corpore sano.

Così Giovenale nelle sue Satire sentenzia, tuttavia non sembra curarsi molto delle emozioni, accessorio, a volte inconveniente, che ci rende umani e forse per questo fallibili. Ma la storia dell’umanità si è evoluta aggiungendo, a momenti alterni e sotto forme diverse, l’importanza delle emozioni nel prontuario di sopravvivenza e di eccellenza dell’essere umano. Certo, non sempre tutte le emozioni hanno ricevuto lo stesso sostegno, individuale e sociale. Attualmente, ad esempio, pare che sia l’ansia a riscuotere il maggiore successo.

Un modo per dare pari dignità alla cura del corpo, della mente, delle emozioni e, se volete, dello spirito, ci viene offerto dall’olismo. Il vantaggio di questo principio filosofico e metodologico è quello di occuparsi della piena funzionalità del nostro essere psico-fisico considerando differenti livelli di intervento in parallelo.

STRISCIA

MoveMind è un percorso di andata e ritorno in cui muovere il corpo con il Pilates, e muovere la mente, con la Gestalt, per fare esperienza di nuove consapevolezze e praticare modalità di sentire, di fare e di essere profondamente connesse con il proprio io e per questo destinate alla realizzazione personale.

L’obiettivo comune della specificità dei differenti percorsi disponibili, è quello di facilitare l’ascolto, l’espressione e la trasformazione di sé attraverso forme di movimento consapevole. I requisiti per accedere all’esperienza riguardano il saper porre un’intenzione profonda nelle attività che verranno proposte, dimenticando l’estetica della performance e aprendosi alla lettura dei segnali che lo sforzo provocherà nel corpo, nella mente e nel cuore. Alcuni esercizi riguarderanno il radicamento, la flessibilità, l’equilibrio, l’estensione e il consolidamento corporeo, altri l’espressione cinetica, linguistica e narrativa degli effetti che la pratica attiverà sulla persona e sul gruppo.

Gabriella Poggi, insegnante di Pilates, sarà la nostra guida alla scoperta del movimento corporeo, del respiro, dei limiti e delle modalità che abbiamo di raggiungerli.

Gilberto Fulvi, psicologo Gestalt, si occuperà della mediazione tra risposte corporee individuali, informazioni ricavate dal movimento e esercizi di movimento intuitivo.

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