Il corpo e il linguaggio rappresentano gli strumenti principali attraverso cui siamo e interveniamo nella realtà. Quando ci ritroviamo in, partecipiamo a, o creiamo una movimento verso qualcuno o qualcosa, l’osservazione e l’ascolto divengono centrali quanto l’espressione e la parola. In questa dinamica, due fattori risultano fondamentali:

  • la percezione dei limiti, sia personali che del contesto;
  • la qualità e la quantità di attivazione emotiva.

Secondo quest’ottica la salute fisica, l’interazione efficace con l’ambiente e lo sviluppo personale, riguardano tanto l’espanzione dei propri limiti di movimento quanto la consapevolezza delle proprie risorse mentali ed emotive. E’ ovvio pensare che quanto più il corpo e la mente diventano flessibili tanto più diventiamo capaci di torvare delle risposte in grado di rispondere ai nostri bisogni o alle esigenze dei nostri tempi. Per lo stesso motivo la maggior parte di noi, nell’infanzia e nell’adolescenza, è stato spinto ad affrontare dei percorsi di crescita orientati al raggiungimento di una certa maturità e autonomia fisica e mentale. Con le emozioni, tuttavia, non sempre è avvenuto lo stesso, da un lato, per via di alcuni fattori culturali, dall’altro, a causa della laboriosità e del dolore, seppur transitorio, che provoca il loro periodo di crescita. In tal modo, non tutte le emozioni hanno ricevuto quel sostegno, individuale e sociale, orientato alla loro maturità complessiva, bloccandosi nella crescita. Questo squilibrio tra mente, corpo ed emozioni, oltre a non permetterci di approfittare della piena funzionalità del nostro essere psico-fisico, può provocare dei blocchi del sistema, in uno o più dei suoi livelli. Il malessere può manifestarsi come una rigidità fisica, un’incongruenza mentale, un’esagerazione emotiva, un eccesso di zelo o, viceversa, come una mancanza di forza, un senso di inadeguattezza, noia o indolenza.  Dal momento che tutti questi aspetti si ripercuotono sul nostro umore, possiamo decidere di attivarci e imparare, allenarsi e responsabilizzarsi della nostra maturazione emotiva lasciando che si compia nell’età adulta, restituendoci la possibilità di vivere la nostra vita in armonia e pienezza. Di seguito presentiamo una delle nostre proposte.

STRISCIA

MOVEMIND si rivolge a qualsiasi tipo di persona desiderosa di aumentare plasticità, tonicità, forza e benessere, sia fisico che mentale, e contrastare sedentarietà, ristagno, pigrizia e malessere.

All’interno di una serie incontri, grazie al sapiente uso delle tecniche di Pilates unite alle modalità di dare senso all’esperienza della psicologia della Gestalt, verranno esplorate alcune connessioni tra spazio, corpo e mente trovando nuove modalità di azione salutare e performante.

L’obiettivo del percorso è quello di facilitare l’ascolto, l’espressione e la trasformazione di sé attraverso forme di movimento consapevole. I requisiti per accere all’esperienza riguardano il saper porre un’intenzione profonda nelle attività che verranno proposte, dimenticando l’estetica della performance e aprendosi alla lettura dei segnali che lo sforzo provocherà nel corpo, nella mente e nel cuore. Alcuni esercizi riguarderanno il radicamento, la flessibilità, l’equilibrio, l’estensione e il consolidamento corporeo, altri l’espressione cinetica, linguistica e narrativa degli effetti che la pratica attiverà sulla persona e sul gruppo.

Gabriella Poggi, insegnante di Pilates, sarà la nostra guida alla scoperta del movimento corporeo, del respiro, dei limiti e delle modalità che abbiamo di raggiungerli.

Gilberto Fulvi, psicologo Gestalt, si occuperà della mediazione tra risposte corporee individuali, informazioni ricavate dal movimento e esercizi di movimento intuitivo.

Prossimamente a Milano: restate connessi…