COSA SONO I ROSPI PSICODRAMMATICI?

I rospi psicodrammatici rappresentano i contenuti spiacevoli e le difficoltà emotive che tendiamo a nascondere mettendo in scena delle alternative che non soddisfano pienamente i nostri bisogni più autentici.

L’apparenza ruvida e dura del rospo, che si ritrova nell’etimo del nome e in parole simili come “ruspa” e “raspa”, offre un’ottima metafora per incarnare quella sensazione, non sempre gradevole e attraente, che abbiamo nei confronti delle cose che non ci piacciono e degli sforzi e dei conflitti che presuppone la loro vicinanza.

Certo, tutti sappiamo che le difficoltà fanno parte della vita, che il conflitto è necessario, che le differenze sono una ricchezza e che ognuno ha la sua opinione ma poi tutta questa accettazione e serenità è messa in pericolo quando ci troviamo di fronte a un rospo. E allora disprezzo, ribrezzo e persino rabbia e tristezza, implodono o esplodono quando ci sentiamo costretti a ingoiare o a sputare il rospo, consolandoci con il vittimismo di non essere stati considerati o capiti, con uno sfogo di aggressività, con qualcuno più debole di noi, con la furberia di una manipolazione o con il dirigere il nostro aiuto a chi consideriamo più bisognoso di noi.

Che fare in questi e altri casi? 

Il problema non è lo psicodramma, perché la nostra mente è irriducibilmente narrativa e non può farne a meno.

La mente, infatti, per dare significato alle cose, elaborare concetti, organizzarli, ricordarli e ripescarli in memoria, utilizza delle storie. In questo senso, siamo tutti inevitabilmente psicodrammatici e sono psicodrammatici anche i nostri meccanismi di difesa. Per questo i nostri rospi, assumono varie forme, si travestono e non sempre da principe.

La soluzione è cambiare narrativa e utilizzarla per agire diversamente, tutto questo senza diventare un’altra persona.

In questo workshop non verrà messo in discussione il tuo essere ma l’idea che hai di te, del tuo fare e del tuo ottenere. Quello che ti propongo è di acquisire una comprensione più profonda del modo in cui vanno quotidianamente in scena i tuoi conflitti per recuperare il tuo potere di autore, regista e attore, cambiando copione. Per poterlo fare, il primo passo sarà quello di rinunciare a te stesso, per un breve momento e diventare pubblico, osservandoti e lasciandoti osservare dal fuori, come se fossi un’opera d’arte, senza giudizio di valore. Successivamente, durante i tre appuntamenti, ti confronterai con diversi strumenti, semplici e concreti, utili ad entrare in scena nuovamente, come protagonista della tua vita conflittuale rinnovata. La buona notizia è che non dovrai rinunciare a nulla, di te, anzi, lo scopo è recuperare parti mancanti da aggiungere al tuo repertorio psicodrammatico. Questo renderà, le inevitabili maschere con cui ognuno di noi si relaziona con il mondo, più belle, recettive, comunicative, apprezzate e soddisfacenti.

L’IMPORTANZA DELLE MASCHERE

Le maschere, troppo spesso associate a un’idea di falsità, ci aiutano a mostrare, a mettere in evidenza, parti che l’altro potrebbe non notare o fraintendere. La maschera, ossia la persona, iper-suona, come dicevano gli antichi, ossia aiuta a farci sentire dagli altri, sia quando la mettiamo che successivamente, quando abbiamo creato quello spazio di intimità e comprensione in grado di accogliere la nostra autenticità più vera. Le maschere, infatti, sono molto utili anche per il processo di smascheramento, non sempre necessario e, allo stesso tempo, importantissimo da farsi, soprattutto con i nostri cari, quando lo desideriamo. Il problema delle maschere è identificarsi con loro, scambiandole con il nostro Vero Sé. Le maschere, infatti, sono strumenti e riguardano il fare e non l’essere, per cui è importante essere qualcuno e diventa sano essere se stessi.

 

«Un personaggio […] ha veramente una vita sua, segnata di caratteri suoi, per cui è sempre “qualcuno”. Mentre un uomo […] può non essere nessuno».

Luigi Pirandello (Uno, Nessuno, Centomila)

 

BENEFICI DEL PERCORSO

Il ciclo di incontri sui “Rospi Psicodrammatici” ti offre la possibilità di cambiare la tua relazione con le difficoltà, con gli sforzi e con i conflitti, per trovare modalità di convivenza pacifica, connessione con l’esistente ed espressione autentica e liberatoria di sé. Attraverso incontri interattivi, fatti di modelli teorici, pratiche espressive e giochi psicodrammatici, acquisirai una maggiore comprensione e padronanza delle dinamiche che ti animano e, troppo spesso e inutilmente, ti agitano. Consigliato ai singoli, alle coppie ma anche ai gruppi familiari e non.

 

PRESENTAZIONE PRATICA

L’incontro di lunedì 3 giugno ha lo scopo di presentare il percorso successivo facendo un primo passo, per lasciare che siano i tuoi rospi a darti le indicazione se questa esperienza fa per te. Durante l’incontro, infatti, potrai condividere quali sono le tue strategie quando senti di avere un rospo tra le mani e ricevere da subito un’ipotesi di percorso individualizzato. Oltre a presentare il percorso, l’obiettivo del primo incontro è quello di permetterti di identificare le tue modalità di risposta e usare queste informazioni come punto di partenza per il resto del workshop.

Tutti gli incontri si svolgeranno presso lo Studio Mentecorpo, in via Giovanni Segantini, 69, dalle 11:00 alle 13:00.

PROGRAMMA

  • 3 Giugno – Presentazione e  punto di partenza
  • 10 Giugno – Contatto con la maschera e dis-identificazione
  • 17 Giugno – Contatto con il Vero Sé e identificazione
  • 24 Giugno – Azioni scomode e registrazioni dei successi

 

PRENOTAZIONE

Per informazioni e prenotazioni puoi scrivermi alla mail gilbertofulvi@gmail.com