L’obiettivo di questo articolo è anticipare alcuni temi che verranno affrontati durante l’incontro “Psicologia ecumenica: piazze, porte e ponti che ci uniscono” organizzato da Psychopop e previsto giovedì 30 Maggio 2019 presso la Casa della Psicologia di Milano.

Come recita il testo di presentazione dell’invito:

L’incontro offre uno spunto per dialogare sul ruolo della psicologia nella società contemporanea, nel favorire flussi relazionali tra individui, gruppi ed organizzazioni, capaci di integrare elementi appartenenti ad ambiti culturali affini e talvolta disparati“.

Locandina_Psicologia ecumenica

In quest’ottica, la scelta di utilizzare il concetto di ecumene è da intendersi sia in senso strumentale che etico. Da un lato, infatti, reputiamo necessario creare un contesto di dialogo inter-professionale pacifico, che si opponga alle modalità agguerrite con cui si stanno affrontando alcuni assembramenti professionali di psicologi e counselor. Dall’altro, ci dissociamo dai troppo frequenti scontri, talvolta violenti, tra posizioni politiche e identitarie che interrompono la comunicazione impedendole di farne emergere la sostanza. Senza entrare nel merito delle rispettive rivendicazioni, crediamo che concepirsi come comunità universale sia la strada migliore per favorire il pensiero scientifico e speculativo, condividendo somiglianze e differenze. Il concetto di luogo, presente nel titolo di questo articolo, va nella stessa direzione, quella di procedere ad una specie di mappatura sinottica che tenga conto di ciò che abita la psicologia contemporanea e che possa essere utilizzata, in chiave psicologica, per orientare le proprie scelte consapevolmente e agire il divenire delle trasformazioni.

Il programma dell’incontro prevede dunque, dopo una prima introduzione dei relatori e della giornata, di procedere cone la presentazione del pianeta PSY, frammentato in continenti più o meno esplorati e in comunicazione tra loro, focalizzandosi sia sulle tipologie che sulle modalità di relazione esistenti e possibili.

  • Fare il punto sul “cosa” abita l’odierna psicologia, raccogliendo i contributi del pubblico presente in sala, ci permetterà di sviluppare la proposta del professor Mecacci che, nel suo manuale di “Storia della psicologia del novecento” (1992), invita il lettore ad abbandonare l’idea della psicologia come scienza quantitativa unitaria e di tornare al “logos” iniziale del suo essere “racconto di ciò che anima”.
  • Affrontare il tema di “come” questo cosa interagisca, o passa interagire, ci permetterà di spostare il focus dell’attenzione sull’esplorazione di un secondo livello, più orientato al futuro. Per procedere in questa direzione, abbiamo scelto di proporre all’uditorio, una serie di esercizi di comunicazione. Queste attività sono state pensate sulla base del modello proposto da Marilyn Stember, ricercatrice dell’Università del Colorado che, nel suo libro “Advancing the social sciences through the interdisciplinary enterprise” (1990), distingue quattro tipi di interazioni, multi, inter, trans e cross-disciplinari. In questo modo, oltre a fare esercizio di dialogo ecumenico, gli scambi presenti in sala ci permetteranno di mettere in evidenza i nuovi contributi e le interazioni che questa cosiddetta scienza “molle” ha o potrebbe avere, al suo interno, con altre scienze non sperimentali o con le sempre meno distanti scienze “dure”.

L’incontro si concluderà con un dialogo aperto, in cui sintetizzare quanto emerso e dare una prima valutazione del ruolo ecumenico della psicologia, come disciplina capace di facilitare scambi intra, multi, pluri, inter e trans-professionali.

Chi volesse assistere all’incontro può raggiungerci giovedì 30 Maggio, in piazza Castello 2, presso i locali della Casa della Psicologia, dalle 19:30 alle 21:00. L’ingresso è gratuito e la prenotazione gradita.

Info e contatti: gilberto.fulvi@gmail.com / +39.339.1772993