Probabilmente la maggior parte di voi non conosce questo termine, tuttavia probabilmente molti di voi hanno fatto esperienza del suo significato. La kokologia è un neologismo orientale formato dal prefisso giapponese 心 , Kokoro, che significa “cuore, mente, spirito, essenza”, e dal suffisso greco λόγος, Logos, che significa “scegliere, raccontare, enumerare e studiare”. Il termine Kokologia potrebbe quindi essere tradotto come “lo studio della vera essenza di qualcosa”. Questo studio avviene principalmente attraverso la partecipazione a giochi proiettivi che hanno lo scopo di evidenziare quali sono le modalità e le submodalità personali di rappresentazione di una o più immagini.
L’obiettivo di questi giochi è analizzare la psiche profonda attraverso la visualizzazione di una specie di sogno ad occhi aperti.
Il gioco-test più famoso è quello sul cubo, chiamato anche “The Cube”, che inizia con la visualizzazione di un deserto. All’interno di questo deserto viene richiesto di immaginare la presenza di tre-cinque oggetti. Se il gioco è giocato da due persone, una volta che il narratore si è fatto un’immagine della scena descritta, può aiutare il lettore a interpretare la sua scena. Nel gioco-test invece, il lettore non dovrà fare altro che sommare le risposte date e andare a leggere il profilo corrispondente. Io preferisco la versione a due, perché l’interpretazione può essere più stimolante, soprattutto se ci si è in grado di introdurre e accompagnare adeguatamente l’esperienza.
Concludendo, il mio interesse nel presentarvi questo argomento sta nella rafforzare l’idea che fare psicologia, “discorrere sull’anima”, sia un’attività insita nell’uomo. I professionisti del settore, come me d’altronde, forniscono numerose servizi specialistici per intervenire in maniera mirata nel miglioramento del benessere e nella prevenzione e cura di differenti forme di malessere psicologico. Allo stesso tempo, la psicologia popolare è un terreno amatoriale, dove ognuno può cercare di capire meglio se stesso e gli altri. Ancora una volta utilizzo la metafora del corpo per esplicitare meglio il mio messaggio. Ognuno è libero di muoversi e fare sport può aiutare a muoversi meglio o può provocare delle lesioni: dov’è la differenza? Credo che la principale stia nella necessità e nell’intensità. Lo stesso vale per la psicologia, sta a voi capire quanto e come voler utilizzare la vostra psiche. In caso di salute, di sviluppo personale o di ricerca dell’eccellenza, il mio consiglio è quello di consultare un professionista.